Foto: Mirko Zanini

A partire dalla fine dell’Ottocento, numerosi sono stati i progetti realizzati per cercare di incanalare e domare il fiume Maggia. Tra Bignasco e Avegno si possono contare 9’404 m lineari di ripari e argini ancora presenti. Delle opere costruite prima del 1853 lungo la Maggia probabilmente non resta più traccia. Questi interventi non sono però stati così sconvolgenti da deturpare in modo irreversibile l’ambiente naturale, come invece è avvenuto in altre valli alluvionali. Questo argine è stato realizzato nel 1921 con grossi blocchi di gneiss posati a secco e si estende su una lunghezza di circa 500 metri.